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Responsabile "Comunicazione e Qualità-Accreditamento" Azienda Ospedaliera S. Maria di Terni. Consigliere nel Comune di Montecastrilli. Laurea Specialistica in Scienze Infermieristiche, Master 1° livello Università Tor Vergata "Roma", Master 2° Livello Università di Siena "Health Service Management", Corso di perfezionamento SDA Bocconi Milano " Management in sanità", Master 2° Livello Luiss Business School Roma "Management delle Aziende Sanitarie".

Ordine del Giorno Comune di Montecastrilli "Riordino delle Società Partecipate"

COMUNE DI MONTECASTRILLI
(PROV. DI TERNI)

Il Consiglio Comunale di Montecastrilli intende, con il presente Ordine del Giorno, intervenire nel dibattito aperto sul riordino endoregionale dell’Umbria ed in particolare nella discussione verso le società partecipate, frutto di scelte, non sempre condivisibili, che ne hanno favorito la proliferazione in modo indiscriminato.
Come noto è in corso un dibattito che vede protagonista la Regione Umbria con una proposta di legge regionale, così come previsto dal decreto “Del Rio”, che tenta di ridistribuire i compiti degli enti istituzionali alla luce della trasformazione delle Province in enti di area vasta.
Questa trasformazione riteniamo essere una opportunità per attuare una vera fase di semplificazione e riduzione degli enti di 2° livello che attualmente in Umbria sono oltre 120 (stime commissione Cottarelli).
L’Ente di area vasta nato dalla trasformazione delle Province, è ormai una vera e propria unione dei comuni, quindi è necessario ritrasferire ad esso tutte quelle attività, oggi in capo a società partecipate, che rientrano nei compiti previsti dalla LEGGE 7 aprile 2014, n. 56  “ sulle citta’ metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni”, pensiamo agli enti di bonifica, ai compiti degli ATI, alle Agenzie di vario genere, alle tante Unioni di Comuni, alle società strumentali ecc, che oltre ai costi ingiustificati rendono farraginosa e burocratizzata la macchina amministrativa.
La finanziaria 2015 approvata dal Governo ha ulteriormente tagliato per altri 4 miliardi i trasferimenti alle regioni, nella consapevolezza che ci sono ancora ampi margini di recupero verso quelle spese (sprechi) evidenziate anche dalla commissione “Cottarelli”.
L’incontro tenutosi dai Presidenti regionali con il Governo, ha fatto emergere ancora una volta la necessità, più volte rinviata,  di mettere mano senza indugio a tutte quelle spese che possono essere ridotte senza intaccare minimamente i servizi ai cittadini. Ci auspichiamo che non vengano applicati  tagli lineari, lasciando agli Enti Locali la possibilità di intervenire sulle spese non necessarie.
Affrontare con coraggio il tema dell’accorpamento, della chiusura ed anche privatizzazione della società partecipate significa dare un contributo forte all’ efficacia ed efficienza della macchina amministrativa.
Questa discussione si inserisce inoltre in un momento di grande difficoltà economica per l’intero paese ed anche per l’Umbria, quindi riteniamo sia necessario un vero cambiamento di rotta nella gestione della macchina pubblica. Infatti non sarebbero ammessi ulteriori aumenti di tasse o diminuzione di servizi senza prima aver provveduto alla eliminazione delle spese ingiustificate e dei privilegi assurdi della classe politica.
È necessario ritrasferire poteri alle ex Province oggi enti di Area Vasta dove sono democraticamente rappresentati tutti i Comuni della Provincia attraverso l’assemblea dei sindaci e i consigli provinciali espressione dei comuni, inoltre questi nuovi enti sono dotati di tutte quelle professionalità necessarie a gestire servizi che abbracciano un vasto territorio.
Non possiamo perdere questa occasione di semplificazione e riduzione della spesa, la discussione deve essere seria  tenendo conto solo degli interessi dell’Italia e dei cittadini.
Il presente ODG viene inviato agli organi di stampa ed agli enti istituzionali coinvolti per portare un contributo fattivo alla discussione in corso, consapevoli che la strada intrapresa seriamente di riforma dello stato coinvolga tutti a partire da chi rappresenta i cittadini nelle sedi istituzionali. 

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